Vai al contenuto

Poesie – Pietro Edoardo Mallegni

Illustrazione di Gabriela Angulo

di Pietro Edoardo Mallegni

Punt e mes 

Servono ancora a qualcosa queste parole ? 

Dimmi, mia dolce compagna, 
unica erede della ferocia d’inchiostro,
hanno smesso anche i tuoi pensieri
di voler zittire persino i superbi ?

Ahimè, è una vecchiaia, 
di uova e sigarette, 
quella che ci tende la mano. 

Increduli abbiamo visto 
i nostri sogni 
accoppiarsi con i nostri nemici. 

E, di lato, appassendo, 
siamo rimasti a guardare. 

La bellezza vergine, 
della nostra era, giunge al termine. 

Ci riguarderemo,
come vecchi amanti, 
ai quali, la scomodità della parola, 
non serve più. 

 

 

Maggio ci odiava 

Fuori, 
le foglie, confuse, 
come noi, non sapevano, 
se, cadere. 

Le sedie, 
eternamente scroscianti,
delle case intorno, 
rincorrevano, 
il silenzio degli abitanti. 

E le beati notti,
fruttifere, per altri, 
accomodavano segreti, 
negli scardinati scrigni, 
delle nostre speranze. 

Dopo tutto, 
avessimo lasciato, 
le nostre finestre, 
dalla polvere, invase, 
poco, avremmo visto 
di quel gelido sole che, 
bussante al mattino, 
ci scuoteva per dirci: 
è domani. 

Maggio, ci odiava, 
e noi, con lui, il resto. 

Pietro Edoardo Mallegni è nato a Carrara il 1 luglio 1995. Fin da piccolo nutre due grandi passioni, la cucina e la scrittura, amori che lo porteranno a intraprendere professionalmente la strada del cuoco e quella dell’appassionato scrittore di poesie. Nel 2013 ha pubblicato la sua prima raccolta Il dedalo in me, e vince il premio “Michele Mazzella”. Nel 2015 pubblica un'altra raccolta intitolata Il Dio Dada e si avvicina al movimento poetico-artistico italiano del dinanimismo, fondato da Zairo Ferrante. Partecipa a diverse antologie curate da Ivan Pozzoni per la casa editrice Limina Mentis. Tra il 2019 e il 2020, ottiene alcuni riconoscimenti tra i quali “Menzione al merito per il concorso Internazionale di Poesia Fëdor Dostoevskij” e “Poeta Finalista del Concorso Internazionale di Poesia Il Federiciano” e pubblica due raccolte intitolate Neurocidio e Il nulla.