di Stefano Tarquini
Larici
Ricordami di quando eravamo in piedi
e facevamo lunghi passi senza saper camminare,
leggevamo libri stranieri pieni di parole
che non sapevamo neanche pronunciare.
Ricordami di quando avevamo gli occhi ancora aperti
e guardavamo lontano tra i faggi e i larici potati,
perché oggi il nostro cuore è in frantumi
e il buio ci spinge ai margini.
Tornare alla vita
Ci inghiotte la terra
senza mordere,
senza chiederci il conto
e
come un ramo che si spezza
noi,
timidamente,
torniamo alla vita.
Stefano Tarquini nasce a Roma, fa studi classici e si avvicina fin da subito alla poesia rimanendo completamente affascinato dalla beat generation e dal primo libro che legge senza condizionamenti esterni: “On the road” di Jack Kerouack. Conosce la Pivano e Ferlinghetti a Firenze. Ha un rapporto epistolare con Maurizio Cucchi che sfocia in una pubblicazione di sue poesie su “Specchio” di Repubblica. Pubblica su tantissimi blog di settore, riviste online e non. Partecipa attivamente a manifestazioni poetiche, concorsi, laboratori di scrittura creativa. Lo potete leggere su Poetry Factory, Leggere Poesia, L’Ottavo, Poesia Ultracontemporanea, Poeti dal parco e Cartoline Volanti, RoManagua e su Voce del Verbo.